Event in: Italia
Caltanissetta discute The Great European Disaster Movie
At Caltanissetta Partito Democratico on 18 Nov 2015in The Great European Disaster Movie
Scroll to the bottom for an English summary of this post
Si è tenuto mercoledì 18 novembre, presso una sede dell’Unione Comunale del PD di Caltanissetta, l’incontro-dibattito sul tema: “Unione Europea tra scommessa e realtà”, preceduto dalla proiezione del docufilm “THE GREAT EUROPEAN DISASTER MOVIE” di Annalisa Piras e Bill Emmott.
Lo stesso appuntamento è servito per raccogliere spunti e riflessioni sulla necessità o meno di continuare a fare parte dell’Unione Europea e su alcune criticità registrate nelle politiche di solidarietà e integrazione, nonché di possibili correttivi che possono rilanciarne il sogno originario.
All’incontro, che è stato moderato dal Segretario cittadino del Partito Democratico Ivo Cigna e dal Responsabile locale delle politiche europee Giuseppe Ippolito, che è stato realizzato con la collaborazione del PD di San Cataldo e del suo Segretario Gabriele Amico, hanno partecipato fino ad una cinquantina di persone, tra cui iscritti e simpatizzanti, Assessori, ma anche Professionisti e Tecnici, Insegnanti e Formatori, Dipendenti pubblici e privati, Giornalisti locali, etc.
Il docufilm, visto con molta attenzione ed anche parecchio apprezzato, pur esprimendo un punto di vista assolutamente di parte, ha suscitato un interessante dibattito tra i partecipanti.
Le reazioni alla fine della proiezione sono state piene di sentimenti e di idee. Alcuni hanno espresso la necessità di coinvolgere i giovani del territorio, criticando la scelta della location, che avrebbe limitato l’uditorio, mentre a dire degli stessi sarebbe stato più opportuno allargare l’evento alle scuole e all’intera cittadinanza.
Partendo dai contenuti del docufilm, (senza l’unione Europea si torna indietro di 100 anni, assillati da fame e povertà; i popoli, visto il crescente numero di movimenti e partiti nazionalistici, riprenderanno le armi e gli stati membri ripiomberanno nel caos), sono state fatte ai partecipanti le seguenti quattro domande:
a. Siete ottimisti o pessimisti sul futuro dell’Europa?
b. L’Unione Europea merita di essere salvata?
c. Se si potesse realizzare domani quale cambiamento vi piacerebbe registrare nell’Unione europea?
d. Ci sentiamo europei?
In merito alla prima domanda – tutti si sono dichiarati ottimisti sul futuro dell’Europa, che però deve ripartire con un maggiore slancio, lavorando sulla costruzione di una radice identitaria comune e valorizzando al contempo le differenze e le diversità.
Per quanto riguarda la seconda domanda – abbiamo registrato il comune desiderio di volere salvare l’Unione Europea, che deve essere però più vicina ai cambiamenti e alle nuove generazioni. Alcuni hanno evidenziato che per salvare l’Unione europea, gli Stati europei devono cominciare a costruire una politica comune, democratica e solidale e non concentrarsi esclusivamente sull’unione monetaria, prima che le fratture generate dalle contraddizioni dell’euro, associato alla crisi finanziaria e occupazionale e il contestuale aumento della povertà, portino al populismo, la crescita di nazionalismi e al collasso di sessant’anni di cooperazione infrangendo l’ideale dei padri fondatori della Ue.
In merito alla terza domanda – gli interventi registrati hanno evidenziato quali cambiamenti necessari quello di puntare maggiormente sui sentimenti della comune appartenenza, sul passaggio generazionale, coinvolgendo più giovani nelle Istituzioni Comunitarie (Consiglio e Parlamento), il perseguimento di una Europa Federata attraverso politiche comuni, con diritti e doveri fondamentali uguali, nonché stesse opportunità formative e lavorative. Alcuni hanno evidenziato le mancate promesse sugli obiettivi da raggiungere che hanno creato molta disillusione. Altri hanno espresso grande preoccupazione ed un atteggiamento di attesa disincantata dopo che la disoccupazione è cresciuta a ritmi elevati e investito una parte consistente delle giovani generazioni.
Per quanto riguarda la quarta domanda – tutti i convenuti hanno dichiarato di sentirsi europei e non immaginano nemmeno la possibilità di un suo fallimento ed un ritorno al passato senza Unione Europea guardando al futuro con qualche speranza. Veniva evidenziato, altresì, l’aspetto preoccupante che questa instabilità politica ed economica associata agli ultimi attentati di Parigi possa avere sulla popolazione italiana ed europea. Il senso di indeterminatezza sul futuro sembra animare in misura maggiore le prospettive economiche personali e familiari, più ancora di quelle del territorio in cui si vive.
English translation
On November 18 the Caltanissetta branch of Partito Democratico (PD) held a screening of the Great European Disaster Movie before an audience of party workers and members, local politicians, teachers and journalists. The screening was followed by a debate on the theme “European Union – gamble or reality?” moderated by party secretary Ivo Cigna. The audience, which reacted positively and with great interest to the film, was posed four questions inspired by the themes of the documentary.
Asked whether they were optimistic or pessimistic about the future of Europe, everybody professed optimism but many stressed the need for Europe to ‘reboot’ itself and to create a stronger sense of European identity whilst respecting and supporting diversity.
The audience indicated that Europe is worth saving but must be closer to the needs and aspirations of the younger generations and concentrate on growth and solidarity rather than just monetary policies of austerity which have encouraged the recent surge of populism and nationalism.
In terms of suggested areas of change the audience again stressed the need to involve younger citizens in the work of the EU institutions and strong common action on employment, more urgent that ever given a series of broken promises in this field.
Finally all present declared without hesitation they felt European and could not imagine going back to life before the existence of a European Union, with some voicing concerns about the repercussions of the Paris events and the sense of uncertainty created by the attacks.